Inizia lo studio del pianoforte all’età di cinque anni con Vincenzo Scaramuzza. Enfant prodige, inizia subito ad esibirsi in pubblico. Nel 1955 si trasferisce in Europa e continua gli studi con Bruno Seidlhofer, Friedrich Gulda, Nikita Magaloff, Dinu Lipatti e Stefan Askenase. Nel 1957 vince i concorsi di Bolzano e di Ginevra e nel 1965 il Concorso Chopin di Varsavia. Solista di statura eccezionale, si è esibita con le orchestre più prestigiose del mondo e con tutti i più grandi direttori. Il suo repertorio, quanto mai ampio, comprende tanto Bach quanto gli autori classici e romantici, per estendersi sino a Debussy, Ravel, Bartók, Prokof’ev, Stravinskij, Šostakovič e Messiaen, con una predilezione per i brani più virtuosistici della letteratura pianistica dell’Ottocento e del Novecento. Sin dagli esordi si è dedicata alla musica cameristica. Gidon Kremer, Mischa Maisky, Nelson Freire, Alexandre Rabinovitch, Ivry Gitlis e Daniel Barenboim sono solo alcuni dei musicisti con cui collabora abitualmente. «Questa armonia all’interno di un gruppo di persone – afferma la pianista – mi infonde un’intensa sensazione di pace». Ugualmente vasta è la sua discografia, che negli ultimi anni si è arricchita dei Concerti n.2 e n.3 di Beethoven e dei Concerti KV466 e KV503 di Mozart incisi insieme a Claudio Abbado, di un recital in duo con Daniel Barenboim con musiche di Mozart, Schubert Stravinskij e di un CD live, sempre con Barenboim, dedicato a Schumann Bach e Brahms. Sempre attenta alle giovani generazioni di musicisti nel 1998 diventa direttore artistico del Beppu Festival in Giappone, nel 2002 crea il “Progetto Martha Argerich” a Lugano e, più di recente, il Festival Martha Argerich di Amburgo. Numerosi e di grande prestigio i riconoscimenti alla carriera e i premi della critica per le sue incisioni discografiche, tra cui un Grammy Award per i Concerti di Bartók e Prokof’ev con Charles Dutoit e il Best Piano Concerto Recording of the Year per il suo Chopin.
Martha Argerich


