Da qualche mese il Sindaco di Fiesole Anna Ravoni ha assunto in prima persona la Presidenza della Fondazione Scuola di Musica di Fiesole, ed ha manifestato il desiderio di essere ancor più vicina all’istituzione offrendo uno spazio settimanale di ascolto (su appuntamento inviando una mail a sindaco@comune.fiesole.fi.it, il giovedì dalle 14 alle 16). L’abbiamo incontrata pochi giorni fa, in un’assolata mattina fiesolana, nella sede del Comune.
A quando risale il suo primo incontro con la Scuola?
Sono entrata in contatto con la Scuola subito, alla sua costituzione. Nonostante la giovanissima età frequentavo già il Comune, e partecipavo alle iniziative del sindaco Adriano Latini: quando Piero Farulli propose di creare una scuola di musica, Adriano ne fu felice, e offrì i locali all’interno della Filarmonica, dove l’avventura ebbe inizio.
Ho assistito perciò all’atto di nascita della Scuola: in quell’occasione conobbi anche Piero Farulli, mentre già conoscevo il fratello Fernando. Piero era animato da un incontenibile desiderio di far conoscere la musica, poiché tornando in Italia -dopo i concerti col Quartetto Italiano all’estero- rimaneva sfavorevolmente impressionato dall’assenza di una cultura musicale in Italia. E così la Scuola è nata, piccola piccola, nei locali della Filarmonica, sviluppandosi poi grandemente con il passaggio alla sede della Torraccia, fino ad arrivare a quello che è oggi.
Qual è il posto della Scuola all’interno della strategia dell’amministrazione comunale?
Questa è un’eccellenza fiesolana, e la città la sente sua. Le radici fiesolane si mantengono e i cittadini sono molto affezionati alla Scuola. Lo sono anche alle altre realtà del territorio (l’Istituto Universitario Europeo, la Fondazione Michelucci, la Fondazione Conti…), ma credo che l’affetto per la Scuola di Musica sia particolarmente intenso.
Da quando ho assunto la carica di Sindaco sto pensando che vorrei che Fiesole divenisse città della musica, visto che da oltre 40 anni la Scuola forma musicisti bravissimi che sono in attività ovunque, e che ci sono anche altre iniziative importanti, tra cui il Premio Abbiati per la scuola, che si consegna ogni anno al Teatro Romano nel giorno del solstizio d’estate e che quest’anno sarà affiancato dall’Abbado Award Musica Insieme; c’è poi la Festa della Musica del 24 giugno, che è una festa di tutta la città.
Abbiamo anche altre realtà musicali, come l’Accademia Lizard che forma musicisti interessanti in ambito “moderno”, quindi ci sono buoni motivi per ritenere Fiesole una città musicale. Conosco bene Ravello, e ogni volta che vedo lì il cartello “Ravello città della musica” penso che Fiesole abbia ragioni ancora più profonde per fregiarsi di un simile titolo.
Mi piacerebbe dare visibilità a questa vocazione musicale, organizzando un concerto sul tetto di Fiesole, a Poggio Pratone, che è il punto più alto del territorio comunale, cui si arriva dalla via di Monte Fanna. Per molti anni i gruppi escursionistici fiesolani hanno fatto lì un bel raduno nel mese di maggio. Da lassù si gode un panorama mozzafiato su Fiesole, e subito sotto si stende Firenze.
Sarebbe bello portare a Poggio Pratone l’Orchestra dei Ragazzi…
Purtroppo in questo momento le risorse economiche non ci sono, ma stiamo rimettendo a posto il bilancio comunale e spero che nel 2018-19 le cose vadano meglio e che ci possa essere qualcosa da investire in un progetto come questo.
Al di là di un singolo evento, esiste una forma di sostegno del Comune nei confronti della Scuola?
Purtroppo in questo momento non c’è nessuna possibilità in questo senso, vediamo se magari proprio grazie all’organizzazione di un’attività specifica riusciremo ad ottenere qualcosa.
La Presidenza della Fondazione è per statuto affidata al Sindaco, ma finora questi ha sempre nominato un proprio delegato; da qualche mese lei ha invece assunto direttamente la Presidenza…
Anch’io all’inizio ho nominato un delegato, nella persona di Paolo Fresco, ma alle sue dimissioni -per motivi personali- ho deciso di tenere in proprio la Presidenza, sia per far sentire la mia vicinanza, sia in considerazione del particolare momento: si trattava del periodo di rinnovo delle cariche direttive della Scuola e dell’insediamento, che sta avvenendo adesso, di una commissione per la revisione dello Statuto della Fondazione. Volevo seguire questi passaggi delicati in prima persona, anche se confesso che occuparsi di molte cose contemporaneamente è proprio una gran fatica.
Ho deciso di offrire anche la possibilità, a chi lo desideri, di incontrarmi in uno spazio dedicato all’ascolto, il giovedì dalle 14 alle 16 alla Scuola, ma sono disponibile anche in altri momenti, sempre da concordare.
Cosa si aspetta di sentire?
Mi aspetto soprattutto di dare qualcosa, cioè di far sentire che c’è un’istituzione che è vicina, e tiene molto a questa Scuola, che non è soltanto un luogo di trasmissione del sapere, ma anche parte importante di una comunità. Già tutti i docenti e dirigenti della Scuola hanno fatto sì che questo avvenisse, e lo si vede bene durante la Festa del 24 giugno che, come dicevo, è davvero una festa della città. Però mi piacerebbe ancor di più far sentire questa vicinanza, ascoltando eventuali problematiche che possono determinarsi, oppure proposte che arrivano da chi è dentro, per capire se, insieme al Sovrintendente, si riesca magari a portarle avanti. Non entro invece assolutamente nel campo didattico, che lascio totalmente al Direttore Artistico, non avendone specifica competenza.
Accanto alla Torraccia sono in corso da tempo i lavori per aggiungere alla Scuola gli spazi della colonica che tutti conosciamo come “lo Stipo”… a che punto siamo?
Siamo un po’ indietro, purtroppo, perché il finanziamento non è stato sufficiente a completare i lavori; proprio in questi giorni ci sono incontri con Sovrintendente, Responsabile Unico del Procedimento e Direttore dei lavori per capire come arrivare alla fine. Mancano ancora impianti, insonorizzazioni, arredi interni, parcheggio e viabilità esterna. Speriamo di riuscire ad essere pronti per l’autunno, per iniziare il nuovo anno scolastico con le nuove aule.
Ed a proposito di opere da terminare, qual è la situazione dell’Auditorium di Fiesole?
È una struttura molto importante, che si trova in piazza del Mercato, vicino al Teatro Romano ed ha oltre 300 posti. Avrebbe dovuto essere già pronto da tempo, addirittura dal 2006. Ora l’Auditorium è nel piano delle valorizzazioni, e speriamo di riuscire a produrre entro l’anno un bando per la sua gestione… sarebbe bello che anche la Scuola ci stesse dentro.
Anche all’Auditorium mancano arredi e impianti, per i quali abbiamo dei finanziamenti disponibili che però vorrei utilizzare soltanto quando si sia deciso cosa fare di preciso nella struttura; a seconda delle attività che saranno previste, bisognerà procedere diversamente nel completamento.
Inizialmente si era pensato ad un’ampia sala prove adiacente allo Stipo…
Non è stato possibile realizzarla, a causa di cambi legislativi, ma comunque ritengo che creare un’ulteriore struttura quando ce n’è già una vicina, nel centro del territorio comunale, non fosse necessario. Il palco dell’Auditorium di Fiesole è in grado di accogliere anche una orchestra sinfonica, con un aggettamento sulla sala che farebbe perdere solo pochi posti di platea.
Il maestro Meunier è venuto a vederlo insieme ad alcuni docenti… spero si riesca ad avere qualcosa che sia funzionale anche agli scopi della Scuola. Per me sarebbe fantastico, vorrebbe dire legare ancora di più la realtà della Scuola alla città.
Com’è l’esperienza della politica al femminile?
Per una donna è sempre un po’ più difficile, ma credo che con l’impegno sia possibile farcela. Io ho per esempio mantenuto anche il mio lavoro, quindi mi accorgo di avere sempre meno tempo per me, ma ho deciso di dedicare questo periodo al servizio della comunità. Il Comune ha solo 14.000 abitanti, ma l’estensione è di ben 42 km quadrati, con realtà completamente diverse tra le zone collinari e le due valli dell’Arno e del Mugnone.
Non ho invece affatto certezze per quanto riguarda l’eventualità di candidarmi ad un secondo mandato… ma c’è tempo fino al 2019 per pensarci.
Un’ultima curiosità: sindaco o sindaca?
Sono per sindaco, ministro, assessore ecc., sempre al maschile; anche se l’Accademia della Crusca sta prendendo posizione in senso contrario, devo confessare che il suono di queste parole al femminile non mi piace.
In fondo credo che non sia tanto il maschile o femminile a fare la differenza, ma solo l’impegno delle persone.