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Tito Ceccherini

Il direttore d’orchestra italiano Tito Ceccherini si è fatto un nome soprattutto con le sue interpretazioni di opere del XX secolo e del repertorio contemporaneo. Combina sapientemente l’attenzione ai dettagli con la comprensione della struttura più ampia di un’opera: la Deutschlandfunk, ad esempio, ha elogiato la sua interpretazione di “Dalla casa dei morti” di Janáček: “Tito Ceccherini cristallizza (…) questi livelli musicali disparati ma straordinariamente colorati con aplomb e precisione e non perde di vista l’architettura complessiva dell’opera in tre atti”.

Nella stagione 2024/25, Tito Ceccherini dirigerà la nuova opera Der Doppelgänger di Lucia Ronchetti nell’ambito del Festival di Lucerna, che aveva debuttato allo Schwetzinger SWR Festspiele 2024 con la SWR Symphony Orchestra. Tra gli altri appuntamenti di spicco, l’inaugurazione della Biennale di Venezia con l’Ensemble Modern e l’Orchestra del Teatro La Fenice, che eseguiranno brani di Rebecca Saunders e Unsuk Chin, e il suo debutto con l’Orchestra Filarmonica Slovena con un programma che comprende brani di Sibelius, Toshio Hosokawa, Toru Takemitsu e Debussy. Tornerà anche a Milano Musica con l’Orchestra di Milano, la Kammerorchester Basel e il Remix Ensemble in Portogallo. Nell’opera ha ottenuto un grande successo con la nuova produzione di Jenske Mijnssen dei Dialogues des Carmelites di Poulenc all’Opera di Zurigo nella primavera del 2022, dopo il suo primo invito con Le Grand Macabre di Ligeti nel 2019. Ha debuttato al Theater Basel con La Traviata di Verdi (regia di Benedikt von Peter) nel 2022 e alla Staatsoper di Stoccarda con Katja Kabanova di Janáček nel 2023 (regia di Jossi Wieler/Sergio Morabito). Dal 2009 lavora regolarmente al Teatro La Fenice di Venezia, dove ha diretto opere come Dido and Aeneas di Purcell (2020), Luci mie traditrici di Sciarrino (2019), Riccardo III di Battistelli (2018; regia di Robert Carsen, vincitore del Premio della Critica Musicale Franco Abbiati), Cefalo e Procri di Krenek (2017) e La porta della legge di Sciarrino (2014). Altri teatri in cui è stato ospite ricorrente sono l’Opera di Francoforte (Bellini I puritani 2018, Janáček Aus einem Totenhaus 2018, Strawinsky The Rake’s Progress 2017) e il Théâtre du Capitole di Tolosa (Mozart Entführung aus dem Serail 2017, Berlioz Béatrice et Bénédict 2016, Dallapiccola Il prigioniero / Bartók Blue Beard’s Castle 2015 – regia: Aurélien Bory). Dopo la sensazionale prima mondiale di Da gelo a gelo di Sciarrino allo Schwetzinger Festspiele nel 2006, ha diretto numerose prime esecuzioni assolute e prime esecuzioni, tra cui la più recente Inferno di Lucia Ronchetti all’Opera di Francoforte nel 2021.

Tito Ceccherini si distingue anche come direttore di orchestre sinfoniche di fama internazionale. Ha collaborato con la Philharmonia Orchestra, la Tokyo Philharmonic Orchestra, la Filarmonica della Scala, l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, l’Orquesta Estable del Teatro Colón, la BBC Symphony Orchestra, l’Orchestre Philharmonique de Radio France, la Radio Filharmonisch Orkest, le Orchestre Radiofoniche di Stoccarda, Colonia, Francoforte e Torino, oltre a molte altre importanti orchestre in Italia, Spagna e Portogallo. Tra i suoi partner abituali figurano i più importanti ensemble come il Klangforum Wien, l’Ensemble Modern, l’Ensemble intercontemporain, il Collegium Novum di Zurigo o l’Ensemble Contrechamps.

Tito Ceccherini è fondatore dell’Ensemble Risognanze, con il quale esegue capolavori del repertorio cameristico da Debussy a oggi, documentati in diversi CD. La sua vasta discografia include registrazioni con Sony, Kairos, Col Legno e Stradivarius, che hanno ricevuto, tra gli altri, il Diapason d’Or, il Midem Classical Award e lo Choc du Monde de la Musique.

Nativo di Milano, ha studiato pianoforte, composizione e direzione d’orchestra nella sua città natale presso il Conservatorio “Giuseppe Verdi” prima di continuare gli studi a San Pietroburgo (Russia), Stoccarda e Karlsruhe (Germania).

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