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Lonquich e la Giovanile in Concerto per la Regione

Data: 12/06/2022

Ora inizio: 21:00

Luogo evento: Cavea del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino - piazza Vittorio Gui 1, Firenze

Ingresso:

Gratuito con biglietto che può essere ritirato presso la portineria della Scuola, o presso la biglietteria del Maggio.

Alexander Lonquich guida l’Orchestra Giovanile Italiana nel Concerto per la Regione che si terrà alla Cavea del Teatro del Maggio domenica 12 giugno alle 21.

Impegnato nel doppio ruolo di direttore e solista al pianoforte, Lonquich apre il concerto con la Sinfonia n. 49 La passione di Haydn e prosegue con due gemme mozartiane, il celeberrimo Concerto in re minore K.466 ed il prezioso Concerto in mi bemolle maggiore K.482.

Un’occasione prestigiosa ed importante per gli strumentisti dell’OGI, ai quali si aggiungono due violinisti polacchi della Polska Orkiestra Sinfonia Iuventus, che saranno a Fiesole nell’ambito degli scambi previsti dal progetto MusXchange.

La Sinfonia n. 49 risale al 1768, ed è caratterizzata da una forte unità espressiva: viene apparentata alle cosiddette sinfonie dello Sturm und Drang, dal nome del movimento estetico che in quel periodo si faceva strada in area austro-tedesca. La rara tonalità di fa minore e l’impegno compositivo rivelano il desiderio dell’autore di conferire all’opera un andamento drammatico, anche se la cornice formale sembra guardare al passato, con l’indicazione del basso continuo affidato al clavicembalo e l’apertura affidata ad un vibrante Adagio.

Il Concerto in re minore K.466 (1785) è tra i capolavori mozartiani più noti, e rappresenta una svolta espressiva, con una sorta di teatralizzazione del dialogo tra solista ed orchestra e la stringente dialettica di contrasti interni, sia formali che armonici, in una ininterrotta tensione espressiva che si scioglie soltanto nella luminosa conclusione in re maggiore.

Alla fine del 1785 Mozart compone ed esegue con grande successo il Concerto in mi bemolle maggiore K.482, nel quale l’introduzione dei clarinetti (per la prima volta al posto degli oboi) consente affascinanti impasti timbrici nella sezione dei fiati. Solista ed orchestra anche qui dialogano con grande libertà, grazie ad un’invenzione melodica inesauribile e ad una libertà armonica e formale che permea l’intera composizione, in particolare l’Andante, in forma di tema con variazioni.

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