Una matinée per cinque: il ciclo Nei “linguaggi” della musica ospita domenica 7 aprile il Quintetto Franz, che illustra e suona due opere del primo ‘800 viennese, ovvero il Quintetto in mi bemolle minore op. 87 di Johann Nepomuk Hummel e il Quintetto in la maggiore D 667 di Franz Schubert, universalmente noto come “La trota”.
Pochi anni separano le due composizioni (1802 Hummel, 1819 Schubert), mentre l’incontro tra i due autori è documentato nella capitale asburgica, testimone in quel momento storico di una fioritura musicale senza precedenti.
Pianista di grande fama (era stato allievo di Mozart e Clementi), Hummel è un musicista di successo, che ricopre incarichi prestigiosi e viaggia attraverso l’Europa. Schubert non si allontana quasi mai da Vienna e vive sostanzialmente grazie al sostegno degli amici, pubblicando poco e venendo eseguito ancor meno.
Nonostante le evidenti differenze dei destini (che il tempo ha ribaltato dando immensa fama a Schubert), i due musicisti sono interconnessi in un tessuto culturale ricco e stimolante, nel quale la musica da camera si sta affermando come forma di comunicazione sempre più praticata ed apprezzata. Attraverso di essa si veicolano anche sperimentazioni di scrittura e di organico, proprio come avviene in questi due quintetti, che modificano la consueta formula quartetto d’archi + pianoforte rinforzando la tessitura grave con l’inserimento del contrabbasso ed eliminando il secondo violino.
L’appuntamento vede protagonisti valenti musicisti – quasi tutti impegnati in attività di insegnamento e collaborazione con la Scuola – riuniti nel Quintetto Franz: sono Franziska Schötensack (violino), Francesca Piccioni (viola), Klara Wincor (violoncello), Adriano Piccioni (contrabbasso) e Livia Zambrini (pianoforte), che racconteranno ed eseguiranno le due opere cameristiche.