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Nome dell'autore: Laura Iacopetti

Interview

Valentina Peleggi da Fiesole agli USA

Una bella storia d’impegno, talento, passione e coraggio: è quella che ci ha raccontato Valentina Peleggi, lanciata da qualche anno in un’intensa attività internazionale di direttrice d’orchestra.
L’abbiamo vista bambina alla Scuola e, ritrovandola adulta oggi, siamo felici che non sia affatto cambiata. Parla con semplicità dei suoi traguardi importanti, ricorda la Scuola con affetto e gratitudine: ascoltare le sue parole restituisce un significato profondo all’impegno di tutti coloro che, da Fiesole a Londra, da San Paolo del Brasile a Richmond, le hanno insegnato a far musica ed hanno riconosciuto il suo valore musicale ed umano.

News 2020

Musica Maestri!

Una serie di brevi concerti – in streaming sulla pagina Facebook della Scuola – vede protagonisti gli allievi dei Corsi

News 2020

E sottolineo insieme

Alfredo Gasponi ricorda Piero Farulli
Al Maestro non l’ho mai detto, nemmeno quando lavoravamo alla sua biografia, ma da ragazzino suonavo nelle band rock e pop. Non gliel’ho detto perché lui, quella musica, non la sopportava. E non gli ho detto nemmeno – non l’avrebbe presa bene – che trovavo nella sua straordinaria storia con il Quartetto Italiano e nella creazione della Scuola di Fiesole lo stesso spirito e la stessa motivazione che spingeva tanti di noi ragazzi degli anni ’60 a riunirci in un garage o in una cantina, magari armati solo di tre o quattro accordi sulla chitarra e di un ritmo shuffle sulla batteria, ma pieni di entusiasmo per quel modo semplice di far musica in compagnia.

News 2020

Work in progress

La Scuola sta elaborando – con l’aiuto di un team di esperti – un dettagliato protocollo sanitario che consentirà gradualmente la ripresa di alcune attività didattiche in presenza, nel rispetto di tutte le prescrizioni anticontagio emanate dalle autorità.

News 2020

La scomparsa di Ezio Bosso

La Scuola di Musica di Fiesole apprende con sgomento e grande dolore della morte di Ezio Bosso, musicista appassionato e generoso, che con la sua stessa vita ha testimoniato la potenza salvifica della musica, portatrice di un messaggio di bellezza che supera ogni difficoltà e sofferenza fisica.

Docenti

Francesco Zampini

Chitarra jazz – preaccademico
Chitarra jazz – corsi liberi/amatori
Chitarra jazz – triennio

Eventi 2020

I lezione magistrale – Bettina Hoffmann

La discussione pro e contro il vibrato nella musica barocca è di quelle che scaldano gli animi e dividono le fazioni, perché tocca corde profonde, l’emissione stessa del suono, il flatus, l’espressione sonora dell’animo. I musicisti del periodo barocco conoscevano, apprezzavano o disprezzavano il vibrato? Lo usavano mai, sempre o solo in precise circostanze? E quali tecniche di vibrato impiegavano?

Interview

Elisso Virsaladze – una vita dedicata alla musica

Il grande talento pianistico ed una formazione severa sono il formidabile bagaglio di Elisso Virsaladze, che attraversa il mondo suonando nei più importanti luoghi della musica, insegnando in scuole prestigiose e partecipando alle giurie dei massimi concorsi internazionali.
Elisso Virsaladze tiene da più di dieci anni un affollato corso di perfezionamento alla Scuola, ed ha accolto molto gentilmente l’invito a raccontarsi, nonostante l’attuale impossibilità di un incontro ravvicinato; l’abbiamo raggiunta al telefono nella sua casa di Mosca.

News 2020

Lezioni magistrali online

Oltre alle lezioni online, che stanno consentendo la continuità didattica anche nei Corsi di Perfezionamento, la Scuola ha chiesto ai docenti di questo importante settore della Scuola un ulteriore segnale di presenza ed impegno, esortandoli a dare il loro apporto alla realizzazione di un ciclo di videolezioni.

News 2020

Mathias Deichmann ricorda Piero Farulli

Primi giorni dell’estate 1987. Ore 11.30. Fiesole, la Torraccia. Ho appuntamento con il Maestro Farulli. Visita formale: devo consegnargli un assegno, il contributo di una fondazione per le attività della Scuola di Musica di Fiesole. Entro nello studio al primo piano. Ne esco, saltando pranzo e altri impegni, verso le 18.30. Abbiamo parlato di tutto, di musica, di scuola, di insegnamento, di giovani… Piero ha raccontato… Piero ha chiesto…

News 2020

Il sostegno allo studio della Fondazione CR

TMM è l’acronimo di TuttoMeritoMio, un programma di sostegno allo studio promosso dalla Fondazione CR Firenze e dedicato a studenti che stanno frequentando con profitto il terzo o il quinto anno della scuola secondaria superiore.

Eventi 2020

Stefano Bruno e Livia Zambrini per la Società Umanitaria

La collaborazione della Scuola con la Società Umanitaria prosegue anche nel 2020, con i concerti che vedono protagonisti allievi ed ex allievi della Scuola. Domenica 5 aprile sarà di scena il duo formato da Stefano Bruno e Livia Zambrini. Allievo di Giovanni Gnocchi, il giovanissimo violoncellista si sta facendo onore in concorsi e audizioni internazionali, mentre la pianista Livia Zambrini, che a Fiesole ha compiuto gli studi fino alla laurea triennale nella classe di Maria Grazia Cantelli ed ha proseguito la sua formazione con Federica Ferrati e Matteo Fossi, collabora oggi con varie classi di base e perfezionamento della Scuola.

News 2020

Un quartetto per Bahia

Il Quartetto Shaborùz si prepara a partire per il Brasile con Edoardo Rosadini: grazie all’intervento dell’Associazione Amici della Scuola (che ha contribuito alle spese di viaggio) la Scuola ha potuto accogliere l’invito di Ricardo Castro –pianista e direttore d’orchestra che da qualche tempo tiene a Fiesole un corso di perfezionamento– a partecipare alle attività di Neojiba, acronimo che definisce i Nuclei di orchestre giovanili e infantili dello Stato di Bahia.

News 2020

Fiesolani in orchestra

Due giovanissimi violoncellisti della classe di Giovanni Gnocchi parteciperanno alle attività della Schleswig-Holstein Festival Orchestra: Stefano Bruno e Francesco Tamburini –tra i più giovani partecipanti alle audizioni, che si sono tenute in 35 città di tutto il mondo– sono stati scelti entrambi, a far parte della fila dei dieci violoncelli necessari all’organico dell’orchestra nell’edizione 2020 del celebre festival tedesco.

News 2020

Le borse di studio della Scuola

Rinviate a data da destinarsi

Anche per il 2020 la Scuola mette a disposizione degli allievi alcune borse di studio, sia a fronte di una comprovata difficoltà economica, sia per merito.

Eventi 2020

Gnocchi e Lucchesini al Teatro Petrarca di Arezzo

Colleghi nei corsi di perfezionamento, Giovanni Gnocchi ed Andrea Lucchesini si presentano insieme sul palco del Teatro Petrarca il 28 febbraio, avendo accolto l’invito della Scuola a prendere parte ai concerti del ciclo Arezzo Classica, organizzato dal Comune di Arezzo e dalla Fondazione Guido d’Arezzo in collaborazione con CaMu – Casa della Musica di Arezzo.

Eventi 2020

Comme une rêverie

L’elegante e soffusa atmosfera della Francia nel primo Novecento rivive nell’originale concerto che riunisce il 23 febbraio, per il ciclo Momenti Musicali, il flautista Paolo Zampini -da sempre impegnato al fianco dei grandi autori di partiture per il cinema ed il teatro- il soprano Paola Leggeri che, completati gli studi pianistici e vocali è oggi versatile interprete di un ampio repertorio vocale, ed il pianista Tiziano Mealli, musicista poliedrico e camerista raffinato, nonché storico docente fiesolano. A loro si affianca il violoncello del nostro direttore Alain Meunier, per eseguire col pianoforte una delle più note pagine di Florent Schmitt, Chant Elégiaque.

Eventi 2020

Il Meyer per Amico

Sabato 22 febbraio -alle ore 10:00- l’Ospedale Pediatrico Meyer, una delle istituzioni più care ai fiorentini, apre i suoi spazi

Docenti

Leonardo Pieri

Pianoforte complementare Jazz – preaccademico
Lettura della partitura (composizione)
Armonia Jazz
Ear Training Jazz
Tecniche compositive jazz

Triennio
Pianoforte per strumenti e canto jazz
Lettura della partitura (composizione)
Ritmica contemporanea
Armonia Jazz…

Docenti

Fabrizio Lepri

CaMu – Casa della Musica di Arezzo

Viola Da Gamba – Preaccademico
Corsi liberi

Eventi 2020

Due orchestre della Scuola all’Auditorium del Centro Rogers

Il 17 febbraio (ore 20:30) i giovani strumentisti della Scuola animano una ricca serata musicale all’Auditorium del Centro Rogers di Scandicci: l’apertura è affidata all’Ensemble dei fiati dell’Orchestra dei Ragazzi guidato da Fabiano Fiorenzani, primo trombone nell’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino e appassionato docente fiesolano di musica d’insieme per fiati, autore anche degli arrangiamenti dei brani in programma, la Marcia in re maggiore K. 189 di un giovanissimo Mozart, l’Allegro dalla Marcia Turchesca in do maggiore di Michael Haydn (fratello del più noto Franz Joseph) e la Marcia n. 2 in sol maggiore D.819 di Franz Schubert, originariamente per pianoforte a quattro mani.

News 2020

Una Scuola sempre più green

La Scuola prosegue nella ricerca di un maggior rispetto dell’ambiente, ritenendo doveroso farsi portatrice anche di questo messaggio educativo ai

Interview

A colloquio con Bruno Delepelaire

Bruno Delepelaire, giovane violoncellista francese, ha conquistato precocemente i più ambìti traguardi professionali: diciannovenne, ottiene nel 2008 il premier prix di perfezionamento all’unanimità presso il Conservatorio di Parigi, nella classe di Philippe Muller; si perfeziona a Berlino con Jens Peter Maintz e Ludwig Quandt nell’Orchestra Academy dei Berliner Philharmoniker. Vincitore di due importanti concorsi internazionali quali Karl Davidoff International Cello Competition (2012) e Markneukirchen International Instrumental Competition (2013), è primo violoncello dei Berliner Philharmoniker dal 2013.

Bruno ha iniziato quest’anno ad insegnare presso la Scuola: la sua presenza a Fiesole non è certo passata inosservata, e molti giovani strumentisti si sono iscritti al suo corso, che prevedeva tre sessioni di lavoro. Al termine dell’ultimo ciclo di lezioni gli abbiamo rivolto alcune domande.

Tutto è iniziato grazie alla nonna… c’è ancora? Ha potuto gioire con te dei grandi successi professionali che sei riuscito a conquistare?
No, purtroppo è morta 12 anni fa, quando ancora ero al liceo, e quindi non mi ha mai visto nelle vesti professionali degli anni più recenti, ma la porto sempre nel mio cuore.

Interview

A colloquio con Antonino Siringo

Il Dipartimento Jazz ha recentemente ricevuto l’autorizzazione del MIUR ad erogare da quest’anno i corsi di Triennio per l’ottenimento del Diploma AFAM di I livello. Un grande risultato, ed un riconoscimento della qualità dei nuovi corsi fiesolani, della cui organizzazione si è fatto carico fin dall’inizio Antonino Siringo, coordinatore ed anima di questo progetto.

La notizia dell’accreditamento del Triennio è stata lo spunto per incontrare Antonino, poliedrico artista la cui passione musicale è alimentata da una insaziabile curiosità e dal desiderio di esprimersi in tutte le lingue della musica.

Il tuo nome non “suona” toscano
Infatti sono nato a Siracusa da genitori siciliani, e da bambino mi sono trasferito con loro a Genova; avevo già iniziato gli studi musicali in Sicilia, e nel capoluogo ligure ho frequentato per tre anni il Conservatorio “Paganini”, finché l’incontro felicissimo con Lucia Passaglia non mi ha portato intorno ai 14 anni a Firenze. Desideravo molto studiare con lei, e così i miei genitori mi hanno accontentato, permettendomi di viaggiare in autonomia: a Firenze ero ospite di amici e molto spesso della mia insegnante, per la quale sono stato come un figlio. Mi sono diplomato con lei a 19 anni al Conservatorio “Cherubini”.

Interview

A colloquio con Patrizia Ciofi e Christian Federici

Patrizia Ciofi, celebre soprano dall’intensa e festeggiata attività nei principali teatri del mondo, è stata qualche settimana fa a Fiesole per una masterclass insieme al leggendario baritono Rolando Panerai.

 Abbiamo approfittato della presenza di Patrizia per parlare del suo maestro Claudio Desderi, e per ascoltare il racconto a più voci di una curiosa storia di affetti e congiunture astrali, che sta offrendo al giovane baritono Christian Federici la possibilità di un’inattesa e prestigiosa avventura musicale.
Quella che segue è la semplice trascrizione del racconto dalla viva voce dei protagonisti, a pochi giorni dalla serata del 26 gennaio scorso, in cui un foltissimo gruppo di ex-allievi di Claudio Desderi si era riunito a Fiesole per un concerto-omaggio a più voci. Una maratona commovente e allegra, leggera e profonda nel tratteggiare in modo unanime e sentito la ricchezza artistica e umana di Claudio Desderi che, oltre ad essere un insegnante generoso, attento ed entusiasta, ha saputo anche creare un gruppo di amici, che proprio in virtù della strada percorsa insieme sentono oggi di appartenersi.

Patrizia Questo piccolo miracolo è nato alla fine del 2017, grazie al gruppo whatsapp creato da Matelda Cappelletti in occasione della scomparsa del regista Roberto Guicciardini, che aveva curato il Progetto Mozart Da Ponte, per avvertire tutti di quanto accaduto.
Nonostante la profonda tristezza causata a tutti noi dalla notizia, è stato bellissimo ritrovarsi, anzi trovarsi, perché la chat comprendeva allievi di periodi diversi, che non si erano mai incontrati a Scuola.

Interview

Intervista a Gianna Fratta

Il Teatro Verdi di Pisa ha ospitato con grande successo la seconda tappa della coproduzione toscana de La bohème, che coinvolge LTL Opera Studio e l’Orchestra Giovanile Italiana. La direzione è affidata a Gianna Fratta, musicista poliedrica e preparatissima della quale abbiamo voluto approfondire la conoscenza in un’interessante conversazione

Tra le prime notizie che appaiono digitando il tuo nome, ho scoperto con sorpresa che partecipi come docente ad un nuovo Master di II livello in Management per la sanità all’Università Bocconi di Milano. Vuoi spiegarci di cosa si tratta?
Insegno da tanti anni e non è la prima volta che mi trovo a far lezione in ambiti professionali estremamente distanti dalla musica. D’altra parte il funzionamento di un’orchestra e il ruolo del direttore sono da tempo studiati per indagare sul concetto di leadership, analizzare le qualità necessarie ad un manager, comprendere i meccanismi che regolano i rapporti all’interno di un gruppo di lavoro. L’orchestra vede la più grande concentrazione di persone in un piccolo spazio, il che comporta la necessità di organizzare il lavoro in modo molto accurato. I meccanismi che regolano l’attività di un gruppo devono esser tesi a valorizzare le singole competenze sottolineando l’interdipendenza di tutti da tutti gli altri e insegnando ad accettare la corresponsabilità del risultato finale. Sono decisamente temi trasversali, con principi applicabili negli ambiti più disparati.

Interview

In viaggio nello spazio profondo

Ricordi ed emozioni convivono nella poetica e autoironica autobiografia dello scrittore fiorentino Enzo Fileno Carabba, che ad un certo punto della narrazione incrocia le vie della Scuola: La zia subacquea ed altri abissi famigliari (Mondadori, 2015)

contiene alcune pagine in cui si racconta dell’incontro con Piero Farulli, delle lezioni di strumento e di composizione, delle esperienze di un ragazzo sensibile e curioso che, salito a S. Domenico in bicicletta, si innamorò della Scuola e la abitò per qualche anno come un castello incantato.
(Scarica il racconto)

Siamo andati ad intervistarlo, ed ecco come si è svolta la nostra conversazione

Da dove cominciamo?
Da ragazzo studiavo il pianoforte e mi venne l’idea di fare il compositore… un’idea fantastica. Anche se non sapevo esattamente cosa fosse un compositore.

Perché il pianoforte?
Il pianoforte era lì prima di me, un bel Pleyel della bisnonna; la linea musicale proseguiva con mio nonno, che lo suonava ad orecchio. Alla fine delle scuole elementari pensai di cominciare anch’io a suonare. I miei erano scettici. “Suona la chitarra”, mi suggeriva mio padre, “che con le ragazze funziona meglio! La chitarra puoi portarla sulla spiaggia”. Io però preferisco lo scoglio e mi dedicai al pianoforte.
Dopo un periodo di lezioni private col maestro Caglieri trovai naturale, dato che abitavo al Salviatino, ai piedi della collina di Fiesole, salire in bicicletta alla Scuola, dove incontrai subito Piero Farulli. Aveva uno sguardo fiammeggiante, leonino. Come tutti i grandi felini, oltre a possedere una notevole forza te ne trasmetteva una parte. Mi spiegò che il pianoforte era uno strumento per letterati solitari mentre la musica è fatta per stare insieme. Mi suggerì –autorevolmente– di suonare anche il corno.

Interview

Riccardo Papa da Fiesole all’Europa (e ritorno…)

Incontriamo il giovane fagottista in un momento per lui molto importante, ed è l’occasione per ripercorrere insieme le tappe della sua articolata formazione professionale, che ha trovato nella Scuola un solido punto di riferimento.

 Cominciamo dalle ultime novità…
Sono molto felice, perché da qualche mese sono membro stabile dell’Orchestra del Teatro La Fenice di Venezia, dove in febbraio ho vinto il concorso per il posto di secondo fagotto. Avevo già fatto il concorso lo scorso anno arrivando secondo idoneo, ma la collega che aveva vinto ha lasciato a graduatoria scaduta. Così ho dovuto rifare il concorso da capo.

Un notevole stress…
Fortunatamente la seconda volta è andata meglio (e non peggio!).
La prima volta eravamo in 70, così entrando nei camerini avevo avuto la visione piuttosto impressionante di una foresta di fagotti… questa seconda volta eravamo meno, ma la concorrenza era molto agguerrita, e su di me pesava comunque l’aspettativa data dal concorso precedente.
Volevo fortemente il posto che era stato bandito, anche perché avevo avuto modo di vivere il bellissimo ambiente di questa orchestra quando mi era stato proposto di coprire l’aspettativa che la vincitrice del concorso precedente aveva chiesto, in attesa di prendere una decisione definitiva.
Il lavoro comunque non mi mancava, dal momento che avevo ottenuto varie idoneità presso orchestre quali l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, il Maggio Musicale Fiorentino, l’Orchestra del Teatro alla Scala, l’Orchestra Filarmonica Marchigiana

Interview

Alberto Bocini: le mille e una vita del contrabbasso

“Vulcanico” è il primo aggettivo che viene in mente pensando alla proteiforme attività di Alberto Bocini: capace non solo di coltivare con passione il suo spiccato talento, ma anche di dar spazio alla fantasia, impegnandosi in scelte coraggiose e originali, ha conquistato i traguardi più importanti sia in campo concertistico sia nell’attività didattica.

L’abbiamo incontrato nella pausa pranzo (l’unico modo per intervistarlo, fra una lezione e l’altra del suo corso di perfezionamento), in compagnia di un simpatico allievo spagnolo, Antonio Romero Cienfuegos, ed ecco come si è svolta la nostra conversazione, avventurosamente registrata tra piatti e bicchieri.

Come sei arrivato a Fiesole?
Come giovane studente dell’Orchestra Giovanile Italiana, dal Conservatorio di Firenze dove mi ero appena diplomato in contrabbasso. L’esperienza d’orchestra in conservatorio in quegli anni era molto modesta, e la mia cultura musicale aveva seguito altre strade.

Interview

Alda Dalle Lucche: il sax a Fiesole

Il suo stile tende ai toni dark, ma quando parla di musica e del suo strumento un largo sorriso le illumina il volto. Perennemente indaffarata, alle prese con trascrizioni e prove per sempre nuovi progetti, guida con entusiasmo il gruppo dei sax fiesolani. L’abbiamo finalmente intercettata qualche giorno fa, prima dell’inizio delle lezioni pomeridiane, ed ecco cosa ci ha raccontato.

Quando hai incontrato la Scuola?
Frequentavo il Conservatorio Cherubini, dove sono stata molto felice con il mio insegnante, Roberto Frati, ma ovviamente conoscevo la Scuola e guardavo alle attività che vi si svolgevano con occhio sempre attento, consapevole delle tante opportunità che offriva.

Al Conservatorio non erano così numerose?
Al Cherubini non c’era in quegli anni la vivacità di oggi; in realtà la vera, grande opportunità di suonare mi fu offerta proprio da Roberto Frati, che un giorno mi disse di aver bisogno di un sax contralto. Mi offrii subito di prestargli il mio strumento, ma lui replicò che non voleva solo lo strumento, ma anche il musicista che lo suonasse! Abbiamo suonato in quartetto per 15 anni, ed è stata un’esperienza fantastica: non mi vergogno di dire che mi manca molto, è stata una comunione d’intenti che non ho mai più ritrovato in nessun gruppo da camera.

Interview

Prencipe: un ricordo da vicino

 Il 29 luglio scorso si è spento all’età di 93 anni Giuseppe Prencipe, indimenticabile violino di spalla di compagini di grande spessore come la gloriosa Orchestra Scarlatti della Rai di Napoli e l’Orchestra Sinfonica dell’Accademia Nazionale di S. Cecilia. Il ritratto che ne offriamo parte da un punto di vista molto intimo e particolare: a parlarci di lui è il violinista Andrea Cappelletti, docente da molti anni presso la Scuola e legato al Maestro da un antico affetto familiare, inscindibile da un altrettanto “storico” legame didattico.

Il tuo rapporto con Giuseppe Prencipe è stato particolarmente ravvicinato… vuoi raccontarci?
Si è trattato di un rapporto davvero speciale: Giuseppe Prencipe non è stato soltanto il mio insegnante, ma direi il protagonista assoluto della mia vita, fino ai 20 anni. Era anche il mio padrino di battesimo, ed è stato in ogni senso vicino alla mia crescita di bambino e di musicista.
I primi ricordi sono lontanissimi nel tempo, e perciò non del tutto nitidi: vivevamo a Napoli, dove ci eravamo trasferiti dalla Svizzera –mio paese natale- per il lavoro di mio padre, e andavamo ogni giovedì ai concerti dell’Orchestra Scarlatti. I miei genitori erano amanti assoluti della musica, e la famiglia Prencipe frequentava assiduamente la nostra casa. Oltre al Maestro c’erano la moglie Anna e le due figlie.

Interview

Riccucci: il clarinetto a Fiesole

Intervistiamo Giovanni Riccucci, docente “storico” sia dei corsi di base sia del perfezionamento; si è appena congedato dall’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, dopo aver ricoperto per oltre vent’anni il ruolo di primo clarinetto. Al termine di un acclamato concerto diretto da Fabio Luisi, applausi e fiori in scena hanno salutato il clarinettista, che appariva molto commosso e quasi imbarazzato perché, nonostante una vita sul palcoscenico, è una persona molto riservata.

Com’è questa nuova vita senza l’orchestra?
Poiché le prime parti nell’orchestra del Maggio sono due -e quindi può capitare di essere a casa a disposizione mentre l’altro è impegnato in una produzione- i primi tempi non mi sono molto accorto della differenza… poi ho cominciato a rendermi conto che la situazione era davvero cambiata. Un po’ di malinconia è inevitabile, dopo tanti anni in teatro, anche perché suonavo volentieri e non desideravo andare in pensione; tuttavia l’attuale organizzazione degli enti lirici italiani prevede che a 61 anni e 7 mesi si raggiungano i limiti di età, e il pensionamento scatta automaticamente.

Interview

A colloquio con Umberto Chiummo, per ricordare Claudio Desderi

Nel 1988 prendeva il via a Fiesole il Progetto Mozart Da Ponte, un ambizioso e complesso percorso triennale attraverso il quale la Scuola riuscì a realizzare un allestimento interamente fiesolano della Trilogia mozartiana. Responsabile del progetto fu Claudio Desderi, che mise a disposizione della Scuola il suo magistero didattico e l’ampia e prestigiosa esperienza teatrale, formando una nutrita “squadra” di giovani talenti vocali.
A poche settimane dalla scomparsa di Desderi abbiamo incontrato uno dei più talentuosi allievi di quegli anni, il baritono Umberto Chiummo, che ha mantenuto le promesse ed è oggi impegnato in un’intensa e prestigiosa attività internazionale. Con grande gioia la Scuola lo accoglie quest’anno tra i docenti del Dipartimento di Canto.

Il tuo nome parla del sud…da dove vieni? E come hai incontrato la musica?
Sono pugliese, e vengo da Barletta. La musica era in casa, perché la mamma, oltre che laureata in lettere, era anche diplomata in pianoforte. Così, ad un certo punto, anche io ho cominciato a studiare il pianoforte, anche se troppo tardi per pensare di farne un’attività professionale.
Intanto avevo iniziato a cantare nelle corali cittadine e mi piaceva davvero molto, così cominciai a pensare che il canto potesse essere il mio modo di fare musica; la scoperta dell’opera è stata invece più tardiva.

Interview

A colloquio con Luca Benucci

A soli vent’anni era già primo corno dell’Orchestra del Teatro S. Carlo di Napoli, subito dopo a Lipsia, alla Mitteldeutscher Rundfunk, e dal 1995 primo corno dell’Orchestra del Maggio. L’instancabile attività di Luca Benucci comprende tutti i generi musicali, come solista, camerista e naturalmente ospite delle orchestre più prestigiose del mondo.

Da quest’anno è entrato nella “squadra” fiesolana, ed il suo corso di perfezionamento si è subito riempito di giovani e promettenti strumentisti.
L’abbiamo incontrato tra una lezione e l’altra, ed il suo appassionato fervore ha animato l’intera conversazione.

Com’è stato questo primo anno a Fiesole?
Sono molto felice! L’entusiasmo con cui ho accettato quest’incarico è stato ben recepito dai tanti allievi che sono confluiti qui: alcuni seguivano già le mie lezioni nei conservatori con cui ho collaborato negli ultimi anni (Cesena e Brescia), ma in questo momento considero Fiesole la mia seconda casa (ovviamente insieme al Maggio, dove però “abito” già da 22 anni…).
Questa scuola ha tanta storia e tanta qualità, ed è davvero un grande onore essere qui, dove oltretutto posso contare sulla presenza di colleghi importanti: ogni volta che entro nell’atrio della Torraccia guardo sul monitor chi sta insegnando nelle varie aule, e poi mando i giovani cornisti a sentire le lezioni di Natalia Gutman, o di Bruno Canino… Bisogna imparare da tutti e da tutto, questa è la mia convinzione più profonda, fin da quando, giovanissimo, a Chicago andavo ad ascoltare le lezioni di violoncello di János Starker: iniziavo alle sei del mattino a pianificare la giornata, approfittando di tutte le occasioni per ampliare le mie conoscenze.

Interview

Ingrida Žibaitė a Fiesole con Erasmus+

Un po’ intimidita dall’idea di essere intervistata, Ingrida sorride con dolcezza e si scusa per il suo italiano imperfetto. Abbiamo preso un appuntamento al volo, fra le varie lezioni e i problemi logistici di una settimana dal clima polare, così cominciamo subito la nostra conversazione, che smentisce rapidamente le sue preoccupazioni linguistiche.

Da dove vieni?
Dalla Lituania, e precisamente da Kaunas, la seconda città per importanza dopo la capitale Vilnius.

Quando hai cominciato a suonare?
Ho iniziato in una scuola di musica privata, quando avevo sette anni. Mi hanno mostrato e fatto ascoltare tutti gli strumenti finché, arrivata al violino, ho avuto un colpo di fulmine: “Questo! –ho esclamato– voglio suonare proprio questo strumento!”

La musica era già in casa?
Non in modo professionale; la mamma sa suonare un po’ il pianoforte e canta, mentre mio padre suona la fisarmonica. Anch’io da piccola cantavo con entusiasmo, salendo sul tavolo per farmi ascoltare…

Come sono andate le cose, con il violino tanto desiderato?
Bene, direi. Per nove anni ho frequentato quella prima scuola di musica, e poi sono entrata al Conservatorio di Kaunas, dove in tre anni ho completato il previsto quadriennio.
Subito dopo ho scelto di spostarmi in Norvegia, e mi sono iscritta all’Università di Stavanger. Il programma Erasmus+ mi ha infine portato qui…

Interview

La musica avvicina le sponde del Mediterraneo

La nuova collaborazione tra la Scuola e l’Istituto Italiano di Cultura di Tunisi ha avuto il suo battesimo in un’occasione pubblica di grande significato: il Quartetto TAAG, che sta completando la sua preparazione alla Scuola presso l’Accademia Europea del Quartetto, ha partecipato alla cerimonia di inaugurazione della mostra di antichità africane al Museo del Bardo di Tunisi, il 18 marzo scorso. La data scelta coincideva significativamente col terzo anniversario del terribile attentato che nel 2015 costò la vita ad un gruppo cosmopolita di 21 visitatori e ad un agente delle forze dell’ordine (nonché ai due attentatori).
Il Quartetto TAAG si è fatto interprete musicale del doloroso ricordo delle vittime, eseguendo insieme al giovane soprano Nesrine Zemni lo Stabat Mater op. 61 di Luigi Boccherini. Grande successo per la delicata e toccante pagina del compositore lucchese, restituita con intensa partecipazione e finissima lettura dai giovani interpreti Tiziana Lafuenti e Alessandra Deut (violini), Alessandro Curtoni (viola) e Giulio Sanna (violoncello).
Al senso gioioso della rinascita di questo luogo di civiltà ha contribuito la presenza di numerosi ed autorevoli esponenti del mondo culturale e diplomatico, tra cui il direttore del Museo del Bardo Moncef Ben Moussa, l’ambasciatore Italiano Raimondo de Cardona, la direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura Maria Vittoria Longhi, il console della Tunisia a Firenze Gualserio Zamperini, la vicepresidente della Regione Toscana Monica Barni, Roberto Ferrari direttore della sezione cultura e ricerca della Regione Toscana, Claudio di Benedetto, direttore della divisione collezioni e servizi della Galleria degli Uffizi e naturalmente il nostro direttore artistico Alain Meunier.

Interview

Alina Company: la Scuola e la musica

L’occasione è il successo di un nuovo allievo della Scuola, Sebastian Zagame, che da Roma ha scelto di venire a Fiesole per approfondire la sua preparazione violinistica ed è stato pochi giorni fa accolto tra le file dell’European Union Youth Orchestra come riserva. Parliamo di lui – e di molte altre cose – con l’insegnante, Alina Company, che ha con la Scuola un legame di lunga durata e di grande significato artistico e didattico.

Cosa ci dici a proposito di Sebastian?
È un talento straordinario, un giovanissimo violinista (ha da poco compiuto 17 anni!) che si è già diplomato, con il massimo dei voti e la lode, al Conservatorio di S. Cecilia. Frequenta da quest’anno un corso libero con me presso la Scuola, dove ho iniziato ad insegnare nel 1989.
Sebastian ha avuto la fortuna di una buona impostazione tecnica; si è iscritto ad un mio corso estivo, ed ho subito apprezzato il modo con cui aveva preparato il programma del diploma, con il Concerto di Brahms ed i Capricci di Paganini risolti brillantemente. A livello di tecnica d’arco, di raffinatezza di fraseggio e di possibilità espressive ho trovato che ci fosse invece bisogno di un lavoro approfondito, e così abbiamo iniziato a farlo insieme, con mia grande gioia e tanto entusiasmo da parte sua, per le scoperte che fa ad ogni incontro.
Ha fatto la prima selezione per l’EUYO a Roma, ed è stato ammesso alla prova finale che si teneva a Fiesole. Le selezioni sono generalmente durissime, e non molti violinisti italiani hanno avuto la possibilità di entrare nelle file di questa importante orchestra di formazione. Sebastian ha ricevuto il calendario ed i programmi, e dovrà tenersi pronto a partecipare alle produzioni in caso di chiamata, con pochi giorni di preavviso… sarà dura!!

Interview

I 30 anni della Schola Cantorum

Significativo traguardo per l’ensemble corale, che festeggia nel 2018 i trent’anni di attività.
Abbiamo incontrato Fabio Lombardo, artefice e responsabile del progetto didattico che, con immutato entusiasmo e grande serietà professionale, porta avanti dal 1987 presso la Scuola. Dalla sua terrazza sui tetti delle Cure la collina fiesolana sembra una cartolina illustrata, e la conversazione è così interessante che il tempo vola.

Trent’anni fa nasceva la Schola Cantorum Francesco Landini…vuoi raccontarci come fu l’inizio?
Ricevetti una chiamata di Piero Farulli nel giugno 1986: “Devo parlarle, dobbiamo incontrarci!” mi disse col consueto tono che non ammetteva dinieghi.
Fu un incontro in cui si chiarì subito in che modo ci saremmo relazionati successivamente: il Maestro mi disse che intendeva creare un coro, ed io risposi che ce n’era già uno (allora si chiamava Coro della Scuola di Musica di Fiesole e, staccandosi dalla Scuola, sarebbe divenuto Harmonia Cantata); lui replicò che il coro esistente stava prendendo un formato da camera e che voleva crearne un altro più grande, aperto a tutti, per il quale aveva bisogno di un “trascinatore di folle”.

Interview

Intervista a Maureen Jones

Il “triplo trentennale” è una grande festa degli affetti, che sta impegnando nel corso di quest’anno la pianista australiana Maureen Jones.
Grazie all’iniziativa dell’Associazione Piero Farulli e della Scuola, sarà festeggiata in Auditorium Sinopoli domenica 19 novembre, con un concerto del quale sarà protagonista lei stessa, alla tastiera insieme a Massimiliano Baggio, suo partner di tanti concerti a quattro mani.
Per l’occasione abbiamo raggiunta al telefono mentre si trovava a Firenze, qualche giorno fa.

Innanzitutto, Auguri di buon compleanno! È per la Scuola una grande gioia poterla festeggiare ed ascoltare contemporaneamente… certamente anche per lei tornare a Fiesole significa mettere mano a tanti ricordi…
Davvero moltissimi, e legati a colleghi eccezionali con i quali ho avuto la gioia di condividere fantastiche esperienze musicali. L’amicizia tra Piero Farulli ed il Trio di Trieste ci ha portato subito alla Scuola, e qui ho eseguito le Sonate di Beethoven col grande Norbert Brainin, per non parlare del Quintetto La trota che suonai con Norbert, Piero, Amedeo Baldovino e Franco Petracchi durante la Festa della Musica del 1994, in cui si celebravano i primi vent’anni di vita della Scuola… ero davvero molto emozionata!
Ho collaborato con Dario alla classe di musica da camera con pianoforte dal 1982 al 1997; ho tenuto lezioni agli strumentisti dell’Orchestra Giovanile Italiana, e molti degli attuali insegnanti della Scuola sono stati anche miei allievi!