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16 Luglio 2025

Le attività di IMPACT

La Scuola di Musica di Fiesole è ideatrice e capofila di IMPACT (acronimo per International Music and Performing Arts Contaminations and Training), un progetto che mira a rafforzare la strategia di internazionalizzazione delle istituzioni AFAM e universitarie italiane, mettendole anche in relazione con esperienze extraeuropee. Obiettivo del progetto è valorizzare le competenze performative del musicista e quelle musicali dell’attore, per giungere a delineare una nuova e più completa figura di artista attraverso un percorso multidisciplinare che include musica, teatro, danza e opera.
IMPACT si svolge in partnership con il Conservatorio Egidio Romualdo Duni di Matera, l’Accademia di belle arti di Catania, il Conservatoire de la Vallée d’Aoste e l’Università della Calabria, e prevede il coinvolgimento di NEOJIBA (Nuclei di orchestre giovanili ed infantili dello Stato di Bahia – Brasile), al fine di incrementare lo scambio di buone pratiche e approfondire approcci formativi provenienti da un contesto extraeuropeo di grande efficacia.

Le attività sono iniziate in febbraio e proseguono fino al 2026, articolandosi nei vari stage previsti; tutti gli incontri sono oggetto di riprese video a cura degli allievi di Maria Arena – docente linguaggi e tecniche dell’audiovisivo nella sezione cinema dell’Accademia di Belle Arti di Catania – al fine di documentare con un film il percorso di IMPACT.

Alexander Lonquich è ideatore e responsabile scientifico del progetto, e vi partecipa anche in qualità di docente insieme a Edoardo Rosadini e Antonino Siringo.
Il percorso formativo prevede una serie di laboratori teorici e pratici interdisciplinari realizzati dalle istituzioni AFAM e dalle università italiane, coinvolgendo un folto gruppo di allievi della Scuola tra gli studenti dei corsi superiori, gli allievi di canto ed alcuni strumentisti del Conservatorio di Matera, gli ottoni del Conservatorio di Aosta, gli studenti di ABA Catania per la realizzazione della scenografia e delle riprese video, gli allievi dei corsi di regia e di teatro dell’Unical, oltre naturalmente ai giovani musicisti brasiliani di NEOJIBA.
Tutti insieme concorrono alle varie attività previste dal progetto, che culminano nella realizzazione di uno spettacolo nel quale sarà messa in scena l’opera Falstaff di Giuseppe Verdi, sia a Salvador de Bahia in Brasile sia al Teatro Auditorium dell’Università della Calabria.

Dopo aver tenuto a Matera le audizioni dei cantanti per formare il cast di Falstaff – con la collaborazione di Francesco Zingariello, docente e responsabile del Dipartimento di canto e teatro del conservatorio, del regista Alessio Bergamo e del compositore Fabrizio Festa – il primo stage si è svolto in marzo proprio nella città dei Sassi, che ha ospitato un laboratorio di musica e teatro con i 14 cantanti scelti tra gli allievi dei corsi accademici.
Sotto la guida di Edoardo Rosadini, di Alessio Bergamo, dell’attore Massimiliano Cutrera e del docente di storia del teatro Daniele Vianello, gli studenti hanno ricevuto un inquadramento relativo a Falstaff e partecipato ad esercizi teatrali sull’improvvisazione e sulle maschere della Commedia dell’Arte, lavorando al contempo su dizione, movimento e corpo. Alla fine di ogni incontro, una riunione in cerchio ha permesso di fare il punto sull’attività svolta con tutti i partecipanti.

Il secondo stage si è tenuto in aprile ad Aosta con gli strumentisti a fiato coinvolti nel progetto. I sei allievi hanno ricevuto da Alessio Bergamo un inquadramento su Falstaff e lavorato con i docenti Davide Sanson, Selene Framarin e Stephanie Praduroux su opere cameristiche per sestetto di ottoni, con un approfondimento sull’aspetto corporeo del fare musica che ha posto l’accento sulle potenzialità performative del repertorio affrontato.

Lo stage del mese di maggio si è tenuto a Fiesole e vi hanno partecipato una trentina di allievi dei corsi accademici della Scuola che suonano nell’Orchestra Galilei.
Il laboratorio fiesolano ha rappresentato una grande novità per i musicisti coinvolti, che per la prima volta hanno sperimentato le dinamiche di un gruppo che pone al centro la musica, ma svolge anche altre attività collaterali impegnando l’intera giornata, senza le consuete pause. Si è affrontato un repertorio cameristico sia studiando la resa delle opere in programma, sia scomponendole attraverso l’estrapolazione di alcune parti, sottoposte all’improvvisazione e alla restituzione teatrale con cambi di accenti, introduzione di una gestualità concordata, uso della voce e posizionamento nello spazio, tutti aspetti che sono parte della performance musicale, ma che solitamente vengono agiti in modo convenzionale e non sono oggetto di una specifica riflessione collettiva.
Ogni gruppo ha lavorato sull’opera assegnata con Alexander Lonquich ed Edoardo Rosadini e poi su alcuni frammenti che, sotto la guida di Antonino Siringo, sono divenuti la base per l’elaborazione di un nuovo e diverso tipo di performance espressive, musicali ma anche gestuali ed improvvisative… in una parola, teatrali.
Gli studenti hanno partecipato alle intense giornate di stage effettuando con Alessio Bergamo e Selene Framarin (clarinettista e docente di musica da camera, ma anche performer teatrale) esercizi che non avevano mai sperimentato, comprensivi di una fisicità ravvicinata alla quale non sono avvezzi e che ha suscitato in alcuni qualche imbarazzo. In pochi giorni gli studenti hanno fatto grandi progressi, e nel cerchio conclusivo hanno manifestato il loro apprezzamento per questa innovativa proposta.

Alle attività dello stage si sono aggiunte tre interessanti conferenze, alle quali ha fatto seguito un vivace dibattito: Gerardo Guccini, professore di Storia del teatro e dello spettacolo al D.A.M.S. di Bologna, ha indagato Il rapporto fra Giuseppe Verdi e Arrigo Boito attraverso l’esame del carteggio tra i due artisti; La forma-sonata è stata l’oggetto della conferenza di Marco Targa, professore di Storia della musica presso Unical ed infine Carlo Fanelli, professore di Drammaturgia e teorie del teatro nell’ateneo calabrese, ha illustrato La figura di Falstaff in Shakespeare tra commedia e tragedia, prendendo in esame Le allegre comari di Windsor ed Enrico IV.

Dall’8 all’11 luglio si è tenuto un secondo stage a Matera con gli allievi cantanti.
Il laboratorio si è concentrato sugli aspetti registici, drammaturgici e musicali di Falstaff. I ragazzi hanno lavorato con il regista Alessio Bergamo e con Massimiliano Cutrera per la parte di regia, mentre con Alexander Lonquich e Edoardo Rosadini hanno approfondito gli aspetti musicali.

Dopo la pausa estiva IMPACT prosegue con gli stage successivi il primo dei quali, di dieci giorni, si terrà in settembre presso l’Università della Calabria e vedrà la partecipazione di tutti gli studenti italiani coinvolti e riunirà docenti e studiosi delle istituzioni italiane che fanno parte del progetto.

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