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Concerto di Pasqua – Firenze

Ospitato tra i capolavori dell’arte nella Chiesa di Ognissanti (domenica 25 marzo, ore 21.15), il concerto di Pasqua si caratterizza per le insolite combinazioni, a partire dalla presenza del quintetto di sax Alkanna Q accanto alla Schola Cantorum Francesco Landini.
Alda Dalle Lucche e Fabio Lombardo hanno costruito insieme un percorso affascinante e meditativo, accostando le musiche di autori di oggi, noti al grande pubblico soprattutto per aver composto le colonne sonore di opere cinematografiche, al notissimo Miserere secentesco di Gregorio Allegri, oltre a due intense pagine di Arvo Pärt e Giya Kancheli, compositori contemporanei di grande spessore e marcata riconoscibilità stilistica.
Ne risulta una serie di brani piuttosto eterogenei, uniti dalla relazione con il sacro sotto l’incipit del Salmo 51.
Il viaggio musicale parte da To know (2007), del compositore polacco Zbigniew Preisner, noto a livello internazionale per il suo intenso sodalizio artistico con il regista Krysztof Kieślowski, per il quale ha creato le musiche per la Trilogia dei colori. To know è una canzone molto semplice, basata su alcuni frammenti tratti dal Libro di Giobbe che iniziano con una domanda cruciale: “dove si trova la vera sapienza?”.
Il Miserere di Gregorio Allegri è celebre per una serie di aneddoti che lo circondano (tra cui la celebre trascrizione a memoria che ne fece – dopo un solo ascolto – Mozart quattordicenne), ma anche per le particolari semplicità e bellezza che lo caratterizzano. Composto intorno alla metà del Seicento, veniva cantato durante la Settimana Santa nella Cappella Sistina, che ne conservava gelosamente la partitura vietandone la diffusione all’esterno.
Lux aeterna, del compositore britannico Clint Mansell, fa parte della colonna sonora del film Requiem for a dream (2000), di Darren Aronofsky. La scrittura si colloca tra il pop di ricerca e la musica minimale, con elementi molto semplici alternati in sequenze basate sulla ripetizione di elementi costanti.
Da pacem (2004) è uno dei piccoli gioielli del compositore estone Arvo Pärt. Il brano fu composto subito dopo l’attentato terroristico alle stazioni di Madrid (11 marzo 2004), su richiesta di Jordi Savall. Come molti brani di Pärt, ne esistono diverse versioni strumentali, cui si aggiunge quella, inedita, proposta nel concerto.
Miserere paraphrase (1991) è un brano che Michael Nyman ha composto per il film The Cook, The Thief, His Wife & Her Lover (1989) del regista gallese Peter Greenaway. Come il film è fortemente ispirato alla pittura del Seicento, analogamente la musica ha qualche derivazione dalla musica dello stesso periodo. Non è quindi del tutto fuori luogo intravedere una qualche relazione con il Miserere di Allegri: tra l’altro il tema principale è affidato ad una voce acuta, che nella colonna sonora originale è cantata da una voce infantile.
Lo ascolteremo in una trascrizione inedita, a cura di Alda Dalle Lucche.
Amao omi (guerra senza senso) (2005) è un complesso lavoro per coro e quartetto di saxofoni del compositore georgiano Giya Kancheli. Vissuto per gran parte della sua vita nel mondo ex sovietico, e dopo aver visto da vicino gli sconvolgimenti a seguito del disfacimento dell’URSS, Kancheli si trasferisce prima a Berlino e poi ad Anversa, dove vive da molti anni. Il suo stile, fortemente legato a Bartók e Shostakovich, si depura progressivamente passando da un sinfonismo dalle sonorità potenti e drammatiche ad uno stile più intimo, sempre legato alla cultura della sua terra. Il brano in programma sorprende per l’inconsueto modo di denunciare la guerra, utilizzando una serie di parole o frammenti di frasi (sempre in georgiano) che suggeriscono relazioni con la natura, il paesaggio, persone, il sacro, la cultura e le tradizioni della Georgia. Tali frammenti verbali, che divengono magicamente frammenti poetici, sono incarnati in brevi sequenze melodiche o ritmiche, ripetute per lo più in una sonorità generale pianissimo. In alcuni punti, brevi crescendo che conducono rapidamente al fortissimo irrompono in questa meditazione tutta interiore, interrotta da frequenti respiri e silenzi molto densi. Tutto il brano è intriso di un canto lento, sommesso, e il quartetto di saxofoni incornicia il canto con sorprendente delicatezza.

 

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